Stai seguendo la tua g(G)ioia?

In questi giorni, un’amica molto saggia mi ha detto una frase illuminante: «Segui la tua gioia». Come spesso accade quando la persona che ti parla è connessa con una realtà più vasta, mi si è aperto un mondo!

Ancora di più, quel “mondo” si è espanso mentre riflettevo se quella gioia dovesse avere la g minuscola o la G maiuscola. Con mia grande sorpresa, mi sono resa conto che sia la gioia che la Gioia possono essere una chiave molto potente!

Perché la sorpresa? Perché da oltre trent’anni seguo gli insegnamenti dello Yoga, e uno dei principi fondamentali che pratico (e che condivido con gli altri) è che l’unica gioia che valga la pena di cercare, perché non delude mai, è la Gioia Divina. Quella Gioia che è oltre il meccanismo dalla dualità, con il suo incessante alternarsi di stati opposti e mutevoli.

Quella Gioia che possiamo trovare solo nelle profondità del nostro essere, nel contatto con il nostro Sé, con la Beatitudine della nostra anima e di quell’immutabile Realtà di cui l’anima è una manifestazione.

Tutto questo, ovviamente, è verissimo. (Se ti interessa approfondire questo concetto, puoi leggere un altro mio blog, intitolato “La vera gioia è una questione di maiuscole!”). Eppure… quanto potere anche nella gioia con la g minuscola!

E in questa semplice domanda: «Sto seguendo la mia gioia?».

Ti va di sperimentarla insieme con una piccola pratica di introspezione?

• Prova a chiedertelo mentre pensi a un rapporto in cui hai delle difficoltà. Quasi sicuramente, non stai più sentendo la gioia di stare con quella persona, di crescere insieme, di affrontare le sfide karmiche di quel rapporto. Non è vero?

• Pensa a un problema o a un’insoddisfazione che hai nell’ambito del tuo lavoro: avresti quella difficoltà, se stessi seguendo la tua gioia? Probabilmente no, perché troveresti ogni giorno il modo di rinnovare l’entusiasmo e l’ispirazione del primo giorno, la motivazione che ti ha fatto dire sì a quell’impegno, il gusto di affrontare la crescita che comporta.

• Pensa all’insoddisfazione che forse hai a volte con le tue limitazioni, paure, emozioni o ferite che sembrano non risolversi mai. Stai seguendo la tua gioia, quando provi quel senso di scontentezza, tristezza o frustrazione? Direi di no, perché la gioia è l’opposto di tutti questi stati! La gioia di essere noi stessi, di esplorare tutte le sfaccettature della vita, di scoprire e accogliere ogni parte di noi accompagnandola passo dopo passo verso una sempre maggiore espansione…

• Pensa, infine, alle tue pratiche spirituali, ai momenti in cui forse ti diventa più difficile sentire la devozione o rimanere costante: stai seguendo la tua gioia? Mi sa proprio di no! Tanto è vero che uno dei consigli di Swami Kriyananda per chi comincia a meditare è proprio quello di non farlo così a lungo da perdere la gioia, ma di smettere finché c’è ancora una sensazione di piacere… e quindi il desiderio di riprendere prima possibile!

Un altro saggio consiglio che Swami Kriyananda ci dà è quello di “andare incontro” a ciò che desideriamo nella vita, praticando noi per primi quello che desideriamo ricevere.

Ecco, quindi, un possibile ponte tra la gioia con la g minuscola e con la G maiuscola!

Penso che Kriyananda ci direbbe: «Se vuoi conoscere la Gioia dentro di te, quella Gioia che non finisce mai, quella Gioia che è uno degli aspetti della tua stessa natura divina… comincia a vivere con gioia, a trovare la gioia in ogni piccola cosa che fai, in ogni esperienza che vivi!».

Non è meraviglioso questo concetto? Usare le piccole gioie della nostra esistenza quotidiana – anzi, creare attivamente e costantemente esperienze di gioia con la g minuscola – come una chiave per metterci nella traiettoria della Gioia Divina, per iniziare a vibrare a una frequenza compatibile!

C’è, tuttavia, una trappola alla quale è indispensabile fare attenzione: non confondere la minuscola con la maiuscola! Ricordarci sempre che la piccola gioia è solo una chiave per accedere all’unica vera Gioia che non ci deluderà mai. E fare MOLTA attenzione a non cadere negli inganni dell’ego, che vuole farci credere che i frammenti di vetro che luccicano nel sole siano il prezioso diamante che la nostra anima ricorda e che ci spinge costantemente a cercare.

Ho parlato approfonditamente di questo tema – i desideri dell’anima e dell’ego – anche nel mio libro, Come manifestare i desideri dell’anima – che ti invito a leggere, rileggere o ascoltare attraverso l’audiolibro.

Per concludere, ti invito a chiederti ancora una volta: «Sto seguendo la mia gioia?». E ad ascoltare l’espansione che arriva anche solo al pensiero di fare spazio alle piccole gioie della vita: un bel libro, una tisana con un amico, un fiore sul balcone, un momento di gratitudine per tutti i doni di cui è piena la vita… e magari una pausa ad occhi chiusi per assaporare la Gioia che fa capolino attraverso tutte queste esperienze!

Possano queste splendide parole di Yogananda, tratte dai suoi Sussurri dall’Eternità, accompagnarti nel vivere sempre più con questo spirito:

Io sono una bollicina di gioia, che lotta per scoppiare e unirsi all’oceano della gioia.

Sento la Tua gioia in ogni cosa! Fa’ che io sia anche un faro di gioia, per guidare i vascelli della vita, sbattuti qua e là dalle tempeste, verso il rifugio sicuro delle sponde della Tua gioia.

Fa’ che il vigneto di ogni mia attività produca in abbondanza l’uva succosa della Tua gioia! Fa’ che io beva questo vino santo spremuto dai grappoli d’uva di tutte le piccole gioie della vita!

Foto di Madison Oren su Unsplash

Ciao, sono Sahaja!

Forse abbiamo in comune molte cose, o forse una soltanto… Vuoi scoprirla?

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