Ieri ho augurato a tutti “Buona Rinascita”, “Buona Risurrezione”. È il mio compito di counselor spirituale, di amica, di essere umano. Ed è quello in cui fermamente credo: ci sarà prima o poi, per tutti noi, la risurrezione da qualunque sofferenza, limite o difficoltà stiamo vivendo.
Ma se, stamattina, ti sei svegliato ritrovandoti ancora nel sepolcro, se ti rendi conto che non sei ancora riuscito a perdonare tutti quelli che “non sanno quello che fanno”, se le bende che ti avvolgono sono ancora insanguinate e sono così strette che sembrano soffocarti, se ti senti distante da Dio, dalla tua Gioia e dagli altri…. beh, il mio compito di counselor, di amica e di essere umano è di dirti che non sei sbagliato, che non hai fallito. Benvenuto nel club di quelli che la Risurrezione se la conquistano momento per momento, con le unghie e con i denti!
Diciamocelo francamente: la Risurrezione non avviene in un giorno, e neppure in tre. Perché la Crocifissione non è una passeggiata. La tua carne è lacerata, e anche il tuo spirito. E prima di ritrovare la fede e la speranza, devi fare i conti con i tuoi dubbi e la tua solitudine. Con il sole che si oscura spaventosamente e la terra che ti trema sotto i piedi e sembra inghiottirti. E con il buio e il freddo del sepolcro, dove il tuo corpo e il tuo spirito si trasformano alchemicamente, cellula dopo cellula, ma intanto tu non sai più chi sei e neppure cosa diventerai.
“Buona Risurrezione” è un augurio bellissimo. E, proprio perché non avviene in un giorno, e neppure in tre, è nostro dovere di essere umani – in tutte le sfumature del termine – continuare ad augurarcelo, a crederci, a sostenerci nel percorso. Non solo il giorno di Pasqua, ma tutti i giorni. Perché, anche se nessuno può salire sulla croce al posto nostro, anche se ne nessuno può veramente entrare con noi nel sepolcro, ci fa bene sapere che non siamo soli nel comprendere tutti gli sforzi, la tenacia e il coraggio che servono per risorgere. Che sono serviti anche a Gesù, e a tutti i grandi Maestri, per arrivare alla Risurrezione finale. E a tutti gli esseri umani, imperfetti e fallibili, per risorgere a qualsiasi livello di coscienza che sia superiore a quello in cui erano prima: a un briciolo di perdono in più, a una piccola scintilla di luce in più, a un piccolo frammento di gioia in più.
Allora, cari amici, buona Risurrezione anche oggi. E domani. E per tutti i giorni che ci vorranno. Forse saranno pochi, forse siamo già arrivati così vicini alla Verità di ciò che siamo che il velo del sudario cadrà tra un istante e finalmente lasceremo che la Luce della nostra anima risplenda in tutta la sua gloria. Ma se dovesse volerci ancora un’ora, o un giorno, o un anno, o tanti anni… vi auguro – ci auguro – con tutto il mio cuore: “Buona Risurrezione”, per tutto il tempo che ci vorrà.

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