“Domani continuerò a essere”. Parole meravigliose di Thich Nhat Hanh. Un grandissimo maestro, un grandissimo insegnamento.
Mi sono chiesta spesso, da quando ho iniziato a seguire consapevolmente il sentiero spirituale, come avrei fatto ad affrontare la vita senza queste basi. Come si fa ad accettare la morte, propria e delle persone care? Come si fa a dare un senso al dolore, all’ingiustizia, ai tradimenti, agli abbandoni, alle continue assurdità di questa nostra esistenza duale? Come si fa?
Non credo che avrei potuto superare tutti i momenti di crisi della mia vita senza sapere che “domani continuerò a essere”. Che tutto quello che ho amato e perduto continua a esistere, in altre dimensioni e in altre forme, oltre che dentro di me. Che c’è un senso e uno scopo in ogni evento, ogni gioia, ogni dolore. Che tutto si trasmuta, comprese le mie limitazioni. Non credo che ce l’avrei fatta.
E anche se, come dicono gli scettici, non c’è nessuna prova che sia così, io ho scelto e scelgo ogni giorno che sia questa la mia realtà: “Domani continuerò a essere”. Perché non vedo nessun’altra spiegazione che abbia senso. E non è solo un ragionamento, ma una percezione, ogni volta che medito profondamente e questo “essere” diventa tutto ciò che esiste e che sono in quel momento. E allora una certezza affiora dalla mia anima, antica quanto il mondo: “Domani continuerò a essere”.