Vediamo davvero le cose come sono?

Vi siete mai chiesti perché a volte è così difficile vedere con obiettività – e riuscire ad apprezzare – tutto quello che la vita ci mette davanti?  

Il fatto è che il nostro organismo è predisposto proprio per NON farci vedere le cose in modo oggettivo! Innanzitutto, come ricordo spesso nei miei corsi, il nostro cervello ha un “pregiudizio negativo”: dà più importanza alle cose spiacevoli, perché sono quelle potenzialmente più pericolose.   

Il secondo fattore che ci ostacola sono le nostre emozioni: per loro natura, alcune emozioni hanno il compito di bloccare letteralmente alcune parti del nostro cervello (in particolare il lobo frontale, cioè la parte più evoluta) e di tenerci sotto “sequestro” finché non ci sia la certezza che non siamo in pericolo. In quei momenti è quasi impossibile vedere il bello e il buono di una situazione, a meno che non siamo tanto, ma proprio tanto, allenati a farlo.  

Le emozioni sono anche un meccanismo legato alla memoria: sempre per motivi di sopravvivenza, noi ricordiamo maggiormente le cose spiacevoli; e quelle memorie ci condizionano tantissimo quando dobbiamo valutare le nuove esperienze che ci accadono. Ad esempio, se in passato una persona o un evento ci ha fatto soffrire, sarà molto difficile essere del tutto neutri quando la stessa situazione, o una simile, si ripresenterà.  

Il meccanismo della memoria include anche i nostri “solchi”, cioè quelle memorie che sono diventate veri e propri automatismi di pensiero e che «fanno di noi dei burattini», come diceva Yogananda. Se dentro di me, ad esempio, si è formata la credenza (spesso legata a un’emozione forte) che «non sono amata e sostenuta», difficilmente vedrò tutto l’amore e il sostegno che ricevo continuamente nella vita… se non dalle persone, quanto meno dall’Universo!  

Infine, a farci perdere l’obiettività sono anche le nostre aspettative: se mi aspettavo con trepidazione una determinata cosa ma ne arriva un’altra, a meno che io non pratichi abitualmente il distacco, l’affidamento e l’accettazione, la mia mente sarà già predisposta a farmi vedere quell’evento sotto una luce non proprio favorevole…  

Con tutti questi meccanismi che si attivano automaticamente dentro di noi, è come se avessimo sempre addosso degli occhiali con le lenti colorate, che tingono tutto ciò che guardiamo. Ecco alcune pratiche che possono aiutarci a rendere più limpida e obiettiva la nostra visione:  

• MEDITARE: quando meditiamo, la nostra mente e le nostre emozioni si calmano e si attiva il lobo frontale, e tutto questo può farci ritrovare più velocemente l’obiettività. La meditazione, inoltre, ci fa accedere alla supercoscienza, cioè a una realtà più elevata e più “vera”.  

• RESPIRARE: di solito, quando la nostra visione delle cose si restringe, anche il nostro respiro si accorcia o si comprime. In quei momenti, ricordarci di fare qualche respiro profondo ci aiuta a rilassarci e a riprendere il contatto con la calma che c’è sempre sotto le turbolenze di superficie, e con la verità che è sempre nascosta dietro le illusioni della mente.   

• GUARDARCI INTORNO: letteralmente, oltre che metaforicamente! Quando la nostra mente e le nostre emozioni si sono incastrate in una determinata visione delle cose, può esserci d’aiuto spostarci fisicamente, o spostare lo sguardo su qualcosa di completamente diverso, possibilmente piacevole.   

• CAPOVOLGERE I PENSIERI: un’altra pratica simile è cercare o ricordare consapevolmente gli aspetti positivi di una situazione o di una persona della quale in questo momento vediamo solo gli aspetti negativi. Ci vuole un po’ di allenamento, ma può diventare una bellissima abitudine!  

• PRATICARE LA GRATITUDINE: anche questa è una tecnica che non dovrebbe mai mancare nel nostro kit d’emergenza: «Anche se in questo momento questa situazione o persona mi sta dando del filo da torcere, sono grato perché…».  

• PENSARE AI RITMI PIÙ LUNGHI: spesso ci è davvero difficile vedere il bello e il buono nell’immediato, ma possiamo sempre ricordare alla nostra mente che il momento difficile che stiamo vivendo è solo un punto sulla linea del tempo e che, sicuramente, arriveranno delle cose belle che prenderanno il suo posto.  

Ecco una preghiera di Yogananda che può sostenerci nell’espandere e rendere più elevata la nostra visione:  

«Ogni giorno della mia vita rivolgerò all’Onnipotente la preghiera della mia Anima, affinché mi mostri la Luce e mi dia la saggezza e il coraggio per seguirla».   

Ciao, sono Sahaja!

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