La fontana dei sorrisi  

di Paramhansa Yogananda

Tratto da Sussurri dall’Eternità, Ananda Edizioni

Non curarti di quei sarcastici sorrisi

nel buio grembo dell’odio concepiti.

Non accettare quei sorrisi ladri

che rubano l’altrui sincerità.

Non sfoggiare sorrisi da serpente

che celano il veleno

dietro i fatali morsi delle risa.

Bandisci i vulcanici sorrisi

dell’ira sotterranea.

Non appannare mai lo specchio

della tua anima, il tuo volto,

con l’ombra di un sorriso di pietà.

Non lasciare che la risata sciocca,

sguaiata e priva d’ogni grazia,

come un chiassoso furfante riecheggi

il vuoto della tua anima.

Lascia invece che fontane di gioia

zampillino dalla tua terra mentale,

spargendo ovunque gocce di delicato riso

e bagnando con la loro vita

i cuori assetati di risate.

Lascia che il lago dei tuoi sorrisi,

travalicando le sue stesse rive,

si espanda infine verso l’infinito.

Fa’ che i sorrisi volino gioiosi

dal tuo cuore alle solitarie stelle

e accendano di divine risa

il loro scintillio.

Lascia che il fiume della tua risata inondi

l’arida valle della razionalità,

spazzando via ogni diga

di freddo formalismo.

Diffondi i tuoi sorrisi insieme all’alba

per disperdere il grigio della mente.

Irradia i tuoi sorrisi come il sole

che attraversa coi suoi dorati raggi

le nubi scure dello scoramento

e illumina la vita di chi è depresso e triste.

Ordina ai tuoi sorrisi di far risuscitare

chi, pur vivendo, è un morto

privo quasi della sua coscienza.

Sorridi anche per quei morti viventi

di cui la triste pace presagisce

almeno una vittoria sul dolore.

Lascia che i tuoi sorrisi polverizzino,

sino a ridurli in atomi, gli scogli d’ogni pena.

Lascia che i tuoi sorrisi si diffondano

nei deserti mentali ed egualmente

nelle oasi dei cuori.
Lascia che scrosci impavido un diluvio di sorrisi

attraversando menti e buie, solitarie calli

e lascia ch’esso anneghi o spazzi via

ogni barriera dell’umana pena.

Quando Dio ride attraverso l’anima

e l’anima sorride dal tuo cuore

e il cuore pure ride dai tuoi occhi,

il principe del tuo sorriso è incoronato

sotto la tenda della sacra fronte.

Proteggi il principe del tuo sorriso

in un castello di sincerità e stana

dal fitto bosco l’ipocrisia ribelle

che lì s’acquatta per poi farne scempio.

Diffondi il vangelo dei sorrisi e aspergi

tutte le case con la salutare gioia

che sempre nasce dalla tua risata.

Scatena incendi con i tuoi sorrisi

perché non più domabili divampino

nella boscaglia della malinconia.

Apri l’ampolla del muschio dei sorrisi

a lungo, ahimè, tappata e lascia

che il suo profumo arrivi ad ogni uomo.

Inebria tutti col vino dei sorrisi.

Prendi ricchi sorrisi da ogni anima gioiosa.

Estrai sorrisi dalla miniera della vera gioia.

A nord o a sud, a est o a ovest, ovunque andrai,

o milionario di sorrisi,

spargi a piene mani l’oro dei tuoi sorrisi

regalandoli a tutti, in ogni dove.

Ciao, sono Sahaja!

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